
Il cognome colorato di Emma MARRONE – vincitrice della scorsa edizione – è anche quest’anno il re delle mention nei tweet.
Renzo Rubino lega nome e personaggio inesorabilmente al ROSSO ed entra nel vortice della “maledizione del completo rosso” insieme
a Baumgartner, Mengoni e Maggio.
Carla Bruni non spunta
per il nome, bensì si realizza nel GRIGIO del
suo tailleur (per alcuni utenti inappropriato, perché da giorno) che passa
dalle tonalità del grigio fumo, al grigio ferro, al grigio topo.
Col grigio ha più
successo Pippo Baudo. I suoi capelli “incanutiti”,
ma soprattutto non più tinti, spopolano. E su Twitter entra subito in
circolazione il nuovo codice “Pantone
#P1PP0F Grigio Pippo”.
Anche Neri Marcorè riceve diverse mention. La
tinta dei capelli pendant, al nome
gli fa aggiudicare l’hashtag #nomenomen.
#Nomenomen va anche a Bianca Balti (#Bianca in bianco). Ma il candore del nome non è riuscito a distrarre i
twitterini più arguti, e la bella rimarrà negli annali del festival per il GIALLO dei denti.
In quanto a outfit, è la “Maria FUCSIA
Nazionale” a calamitare l’attenzione dei twitterini con il vestito della
prima serata, lanciando “la rinascita del
fucsia”. Gliene hanno dette veramente di tutti i colori (da “evidenziatore gigante”, a “confetto fucsia partenopeo”).
Ci riprova Simona
Molinari la sera dopo. Ma sembra aver letto di sfuggita le classifiche di
gradimento – appena prima di salire sul palco – decide di indossare il “blu
Mengoni scaramantico” e si infila in un paio di scarpe blu elettrico: bocciata su
Twitter!
Ma la vincitrice del
premio ”omino VERDE”
(cioè capace di provocare veri conati) è Paola Dominguin. La “cosa verde” fa partire il sondaggio di
@VanityFairIt: “chi ricorda la figlia
della Bosè? 1) Slimer 2) Hulk 3) Lanterna Verde 4) Barbaverde 5) Altro
(specificare) 6) #spamremo”. Insomma, non ha popolarità e verve di Rosita
Celentano, e non riesce a trasformare tutto quel verde in “eccentrico”. Agli
occhi civettuoli dei twitteranti resta solo “acido”.
“Qualcosa di vecchio (Cutugno) qualcosa di nero (Ogbonna) qualcosa di BLU (Mengoni).”
Tweetta un utente, che la vede lunga. Il “beautiful
blu Monaco” (@carlagozzi dixit) di Marco Mengoni spopola e fa ribollire gli
smartphone delle fan. “3 tonalità di blu”
insieme (dicono …) tanto per essere sicuri. E pare abbiano portato bene, dobbiamo
aspettarci una prossima edizione con prima serata tutta sui toni del blu?
Ma il colore di
Sanremo2013 poteva essere solo uno: il ROSSO.
L’armata rossa di
Cutugno invade lo stream del real-time tweeting, monopolizzando un quinto dei
“tweet colorati” delle 4 serate.
A parte poche mention
sui vestiti, il ROSSO resta il colore legato alla politica.
“Un Sanremo più rosso di questo non si poteva fare” – denunciano su
Twitter … “Troppo rosso” e “il datore luci è comunista! Tutto Rosso a
Sanremo2013” – sentenziano della scenografia …
“Son vestiti tutti di rosso per far dispetto a Berlu?” – si domandano
…
“L'orchestra che sventola il fazzoletto rosso non è comunista. Ditelo ad
Anna Oxa! E' per il #onebillionrising” – precisano le donne …
“E’ primo Maggio. Il festival è davvero comunista” – ironizzano
su Twitter …
“Giusto perché non è il Sanremo più rosso di questi 63 anni!!!” –
concludono su Twitter.
Il twittervoto dei
colori premia quindi il rosso.
Per lo meno nella
quantità, la qualità non la possiamo giudicare perché c’è il silenzio
elettorale.
Ho lasciato la TV
sintonizzata su Sanremo per tutte e 5 le serate. Ma come sottofondo, in realtà
l’ho “letto” su Twitter. Ho letto la cronaca, i commenti, gli insulti, le
percezioni, le atmosfere, la musica e i colori.
Leggendoli, i colori,
diventano ancora più appariscenti e il loro significato si palesa ancora di
più.
La sinestesìa sta
tornando di moda, e gli utenti di Twitter non hanno fatto altro che prendere
“tutto quel rosso” e lo hanno incanalato nei loro tweet.
Laura Barberis

Laura Barberis è Digital Analyst e Communication Specialist per l'agenzia di comunicazione digitale pagusmedia.it. Il suo motto è "La reputazione è come la maionese. Se non hai il polso della situazione, impazzisce!"
Qui i suoi articoli su colorability.


