Così mi sono chiesta: ricordiamo quali sono i colori primari? La risposta non è scontata perché tutto dipende da cosa stiamo guardando e da come lo stiamo facendo.
Osservando l'immagine in alto, per esempio, vediamo le forme e i colori direttamente dal nostro pc o dallo smartphone da cui stiamo leggendo: in questo caso i colori "viaggiano" direttamente con la luce prodotta dallo schermo e raggiungono i nostri occhi.
I colori base usati dai monitor, che combinati danno origine a migliaia di sfumature diverse, sono tre, ossia il rosso, il verde e il blu che indichiamo con la nota sigla RGB (Red, Green, Blue). Rosso, verde e blu sono anche i tre colori principali riconosciuti dai nostri coni, le cellule della retina responsabili della visione diurna.
Quando combiniamo luci o pixel di colore diverso, vediamo il corrispondente colore risultante come ci spiega lo schema in basso e secondo quella che chiamiamo sintesi additiva.
Così, per ottenere il giallo sommiamo il rosso e il verde, per il magenta, il rosso e il blu e infine per il ciano addizioniamo il blu e il verde.
Il colore bianco (e la luce bianca), rappresentato al centro della figura, è costituito dalla somma dei diversi colori mentre il nero, che non compare nello schema, rappresenta l'assenza di luce.
I rispettivi codici RGB lo confermano. Per esempio, quando vogliamo colorare di giallo la casella di testo in un documento, nell'apposita finestra del colore di riempimento indichiamo il valore massimo per il rosso e il verde e il valore minimo per il blu (R 255 G 255 B 0); per ottenere il bianco, invece, usiamo il valore massimo per tutti i parametri, quindi R 255 G 255 B 255; e così via.
E quando osserviamo gli oggetti direttamente dal vivo, quali sono i colori primari?
Appuntamento al prossimo post per scoprirlo ;)
Concetta Lapomarda
Ho cominciato a curare Colorability da aprile 2015, qui ci sono i miei articoli.
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